L'ulivo

La nostra Terra

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Il Mediterraneo, culla della civiltà occidentale, è anche la terra natìa dell’ulivo, da sempre simbolo di abbondanza, gloria e pace. La sua condizione di clima temperato infatti, caratterizzate da estati calde e da inverni moderatamente uggiosi, ne fa la terra ideale per l’olivicoltura.

Sole, acqua e terreni poco profondi sono gli elementi naturali ottimali per lo sviluppo di queste piante, coltivate sin dall’antichità nell’area del Mediterraneo orientale, che comprendeva: Grecia, con le proprie isole, Turchia sud-orientale, Siria e Palestina.

Ivi è assurto a simbolo di gloria, abbondanza e pace divenendo dipoi elemento culturale ancor prima che risorsa.

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...delle materie prime!

Oggi, invece, il cuore dell’olivicoltura sta nella parte occidentale del Mediterraneo: difatti paesi come Spagna e Italia detengono il primato della produzione mondiale dell’olio di oliva.

La Puglia, con i suoi 350.000 ettari di coltivazione, rappresenta oggi, una delle regioni più olivicole del mondo: da sola costituisce circa il 35% dell’intera produzione nazionale. Il legame tra regione ed ulivo tuttavia valica i confini della sfera economica approdando invece in quella della tradizione.

Le chiome scarmigliate degli imponenti ulivi secolari, donano al territorio il caratteristico colore verde argento con cui è dipinto anche l’agro barese che nella parte meridionale, accoglie la varietà “Cima di Mola”, mentre in quella settentrionale “Coratina” e “Cima di Bitonto”.

Questi ultimi in particolare sono sottoposti ad un’importante operazione colturale: la potatura, che, offrendo una migliore illuminazione alle fronde e garantendo una corretta aerazione della chioma, permette generalmente una buona fruttificazione nonché una facilitazione nelle operazioni di raccolta.