Azienda

La nostra Storia

Una grande azienda...

Nei primi del ‘900 l’imprenditore bitontino Antonio Lovascio, decide, per controllare l’intera filiera produttiva della propria azienda agricola, imperniata sino ad allora sulla coltivazione dell’ulivo, di fondare il proprio frantoio oleario. Esso in poco tempo diventa punto di riferimento per i produttori locali, sicuri della dedizione, dell’impegno e della serietà con cui vengono lavorate le proprie olive.

All’inizio degli anni ’50 poi, il primogenito, Francesco, comincia ad imbottigliare l’olio prodotto, e a commercializzarlo sotto il marchio “Lovascio”, divenuto nel tempo sinonimo di qualità.

Al termine degli anni ’80 infine, il testimone passa ai figli Serafina, Domenico ed Alessandro: nuova generazione destinata ad affrontare le stimolanti sfide del mondo globalizzato.

...da generazioni!

La terza generazione di imprenditori oleari, i fratelli Lovascio, conduce l’azienda, fondata prima dal nonno Antonio ed ereditata poi dal padre Francesco, nel rispetto dell’antica tradizione del proprio paese: Bitonto, ove produzione e lavorazione dell’oliva costituiscono un’autentica arte. Il loro Impegno e la loro determinazione hanno portato l’azienda a ben posizionarsi sul mercato nazionale, conseguendo un successo commerciale via via più ampio.

La qualità dei prodotti, l’attenta selezione della provenienza e della varietà delle olive, la modalità di raccolta, sempre direttamente dagli alberi, e la spremitura nelle successive 12 ore rigorosamente a freddo, sono sempre stati i capisaldi della produzione.

A ciò si aggiunge l’esperienza affinata con gli anni, nell’assaggio degli oli, volto a selezionare solamente quelli che possano conservare nel tempo l’intensità e gli aromi tipici del Mezzogiorno.

"Tutta la famiglia vi collabora ed il lavoro nel campo oleario
finisce per diventare una passione autentica"

Passione nella selezione...

Il Mediterraneo, culla della civiltà occidentale, è anche la terra natìa dell’ulivo, da sempre simbolo di abbondanza, gloria e pace. La sua condizione di clima temperato infatti, caratterizzate da estati calde e da inverni moderatamente uggiosi, ne fa la terra ideale per l’olivicoltura.

Sole, acqua e terreni poco profondi sono gli elementi naturali ottimali per lo sviluppo di queste piante, coltivate sin dall’antichità nell’area del Mediterraneo orientale, che comprendeva: Grecia, con le proprie isole, Turchia sud-orientale, Siria e Palestina.

...delle materie prime!

Oggi, invece, il cuore dell’olivicoltura sta nella parte occidentale del Mediterraneo: difatti paesi come Spagna e Italia detengono il primato della produzione mondiale dell’olio di oliva.

La Puglia, con i suoi 350.000 ettari di coltivazione, rappresenta oggi, una delle regioni più olivicole del mondo: da sola costituisce circa il 35% dell’intera produzione nazionale. Il legame tra regione ed ulivo tuttavia valica i confini della sfera economica approdando invece in quella della tradizione.

Le chiome scarmigliate degli imponenti ulivi secolari, donano al territorio il caratteristico colore verde argento con cui è dipinto anche l’agro barese che nella parte meridionale, accoglie la varietà “Cima di Mola”, mentre in quella settentrionale “Coratina” e “Cima di Bitonto”.

Questi ultimi in particolare sono sottoposti ad un’importante operazione colturale: la potatura, che, offrendo una migliore illuminazione alle fronde e garantendo una corretta aerazione della chioma, permette generalmente una buona fruttificazione nonché una facilitazione nelle operazioni di raccolta.